La cittadinanza attiva del Quartiere di San Cristoforo.
Un gruppo di attivisti ed abitanti del quartiere di San Cristoforo, tra cui gli attivisti dell’Associazione Gammazita, l’8 Gennaio 2017 decidono di aprire le porte del Midulla.
Fino agli anni ‘70 ex Cinema di Quartiere, ristrutturato nel 1999 trasformato in Centro Polifunzionale del Comune di Catania, quindi chiuso nel 2012, abbandonato e lasciato per cinque anni in balia del degrado e dei furti. Gli attivisti scelgono di assumersi la responsabilità pubblica della sua riapertura e, solo pochi giorni dopo, la struttura viene riconsegnata alla sua città come un vero e funzionante Centro Polifunzionale.
Il Midulla è della città e alla città ritorna.
Un processo di riappropriazione dal basso di un bene comune abbandonato che, in modo spontaneo, ha coinvolto in prima persona abitanti del quartiere, associazioni, realtà sociali, comitati e gruppi informali già operanti a San Cristoforo.
Oggi il Centro è vissuto quotidianamente da decine di bambini, ragazzi ed adulti del quartiere che partecipano alle attività formative, culturali ed artistiche proposte da artisti, professionisti e volontari.
Corsi per bambini: Sambazita, Circo Sociale, laboratori creativi, ping-pong, teatro, capoeira, rugby e tanto altro.
Corsi per adulti: Sambazita, piccola scuola di giocoleria, sartoria sociale, tamburello, palestra e corsi di hula-hoop per donne, capoeira, coro sociale, marranzano, tennis da tavolo, teatro, laboratori di scenografie per Ursino Buskers e per il Carnevale Sociale, ma anche servizi come lo Sportello d’Ascolto Psicologico.
Inoltre, all’interno, è presente una biblioteca e un’aula studio fruibile da tutti.
Sono state realizzate numerose feste ed iniziative che hanno portato allievi, insegnanti e tanti catanesi tra le strade e le piazze del popolare San Cristoforo.
Ma anche battaglie civiche, raccolte firme ed azioni di denuncia come
“San Cristoforo non è una discarica!”
e diversi interventi di riqualificazione urbana e pulizia delle strade, affinché i quartieri popolari e storici abbiano pari dignità e diritti del resto della città.
È stato avviato un progetto di ricerca sul Quartiere realizzato attraverso passeggiate di gruppo in cui si cerca, da un lato di conoscere il punto di vista di chi lo vive, dall’altro di mappare spazi sottoutilizzati di particolare interesse, con l’obiettivo di recuperare la memoria dei luoghi mettendo in rete storie, bisogni e desideri degli abitanti che li vivono.
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